La grappa Made in Italy piace a Est (Rep.Ceca, Ungheria, Ucraina, Russia): fra 2010-2015 +30% export grappa

La grappa Made in Italy piace a Est. Lo rivelano i dati Istat rielaborati da AssoDistil, l'associazione italiana degli imprenditori di settore, che ha analizzato l'andamento delle esportazioni degli ultimi anni nell'Europa Orientale e in Russia. Secondo le ultime rilevazioni, nel periodo 2010-2015 i volumi di grappa imbottigliata hanno registrato un incremento medio del 30%: una performance positiva che ha portato la quota di export totale delle distillerie italiane nei Paesi dell'area est-europea a passare da un +2% a un +5%. Un risultato importante, commenta AssoDistil, anche se i volumi sono ancora ridotti e fanno della grappa un prodotto apprezzato, seppure di nicchia.

Il Paese che apprezza maggiormente l'IG grappa è la Repubblica Ceca, che ha più che raddoppiato gli acquisti dell'acquavite "di bandiera". Un incremento dovuto soprattutto al buon andamento dell'economia locale e alla maggiore capacità di acquisto dei consumatori. Si conferma nel 2016 anche l'importanza della crescita sul mercato russo (+61%), di quello ungherese e dell'Ucraina, cresciuta del 62%.

Complessivamente il biennio 2015-2016, stando al monitoraggio dell'associazione sui primi dieci mesi dello scorso anno, si è contraddistinto per un incremento a due cifre, con una crescita media del 68%.

Sul piano delle vendite all'estero c'è ancora molto margine: soltanto il 26% dei distillati italiani, infatti, viene venduto all'estero. ''E' evidente che si può fare molto di più - osserva Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Nazionale Acquaviti - ed è in questa direzione che le aziende e la stessa AssoDistil stanno lavorando''. Negli ultimi tre anni, come testimoniato dall'indagine congiunturale di Format Research commissionata da AssoDistil, i distillatori hanno accresciuto del 63% le esportazioni, cercando tra l'altro di puntare sull'Europa dell'Est: ''L'immagine della grappa, considerata ormai un distillato di grande qualità per le sue caratteristiche organolettiche e la sua tradizione storica - spiega ancora Mazzetti - è la chiave che può aprire nuove prospettive di sviluppo per il nostro settore, in un mercato, quello internazionale, già fortemente presidiato dalle multinazionali della distillazione e da marchi di grande visibilità ''. E proprio per il 2017, AssoDistil intende dare il massimo sostegno ai suoi associati per quel che riguarda l'export nei Paesi più promettenti. ''Quest'anno, grazie ai fondi europei - ricorda Mazzetti - la grappa sarà il primo distillato a Indicazione Geografica italiano a sbarcare negli Stati Uniti, con un articolato piano di eventi promozionali, destinati sia agli operatori commerciali sia alle istituzioni locali''.

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