A Verona, in occasione dell’apertura del 51esimo Vinitaly il ministro Maurizio Martina ha avuto un incontro bilaterale con il Commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan. Al centro del confronto le principali sfide dell’agricoltura in previsione della riforma della Pac post 2020. Si e’ concordato sulla necessita’ di confermare lo stanziamento delle risorse per il comparto agricolo, che rappresenta un investimento strategico nel processo di integrazione europea non solo per gli agricoltori, ma per tutti i cittadini. L’attivita’ agricola svolge un ruolo insostituibile nella produzione del cibo, nella tenuta del paesaggio e nella sostenibilita’ ambientale complessiva del continente.
Martina ha inoltre ricordato l’importanza per l’Italia di partire da rafforzamento ed estensione del modello delle organizzazioni comuni di mercato ad altri settori, attraverso un terzo pilastro dedicato. L’obiettivo è quello di dotare le filiere di strumenti più forti , guardando anche al successo di questo modello nel settore vitivinicolo. Occorrerà una nuova Pac più semplice, con strumenti diretti di gestione del rischio che rispondano meglio alle esigenze di tutela del reddito di chi produce. Sulla ripartizione delle risorse l’Italia ha ribadito la contrarieta’ al solo criterio della superficie, che non tiene conto degli sforzi produttivi e di tutela della biodiversita’ degli agricoltori italiani in particolare. Sul fronte dello sviluppo rurale il Commissario europeo ha annunciato un pacchetto di iniziative di semplificazione, ribadendo l’importanza per le piccole e medie imprese della piattaforma italiana multiregionale di garanzia lanciata ieri per la prima volta in Europa con quasi mezzo miliardo di investimenti Ue e nazionali.
Il ministro ha chiesto al Commissario anche un’azione forte a sostegno della filiera risicola, troppo penalizzata dall’ingresso a dazio zero delle produzioni dei Paesi Eba. Su questo punto il Commissario si e’ impegnato ad approfondire la questione per dare risposte concrete ai risicoltori. “A 60 anni dai Trattati di Roma- dichiara dopo l’incontro il Martina- dobbiamo affrontare un passaggio cruciale allargando l’orizzonte dell’impegno europeo dalla politica agricola a quella agroalimentare. Un lavoro che l’Italia ha iniziato con Expo Milano 2015 e che ora deve trovare la sua prosecuzione naturale in ambito europeo. L’agricoltura produce beni pubblici fondamentali per tutti i 500 milioni di cittadini europei e sara’ un elemento chiave anche per raggiungere gli obiettivi sostenibili 2030. Ecco perche’ e’ necessario proseguire negli investimenti sul settore e valorizzare il lavoro delle imprese agricole, sul fronte della resilienza, della sostenibilita’ e della qualita’. Sono caratteristiche tipiche del modello agricolo italiano che vogliamo non solo difendere, ma far crescere ancora guardando alle sfide che ci aspettano”.