L'agricoltura italiana è la più sostenibile del mondo secondo il "Food Sustainability Index 2017", l'indice realizzato dall'Economist intelligence unit, in collaborazione con il Barilla Center for Food & Nutrition, che analizza la sostenibilità del sistema alimentare di 34 Paesi che insieme rappresentano l'87% del Pil globale e i due terzi della popolazione mondiale.
Agricoltura sostenibile, attenzione allo spreco di cibo e sfide nutrizionali sono i tre pilastri su cui si basa il "Food Sustainability Index 2017", presentato nei giorni scorsi a Milano in occasione dell'ottava edizione del Forum internazionale sull'alimentazione e la nutrizione.
Le ottime performance per quanto riguarda la disponibilità di acqua e la capacità di gestirla hanno premiato l'agricoltura italiana, campione di sostenibilità davanti a Colombia e Germania.
La classifica generale, però, ci vede soltanto al settimo posto - le prime tre posizioni sono occupate da Francia, Giappone e Germania, ndr - a causa del giudizio negativo sulle sfide nutrizionali (19esima posizione). A penalizzarci, in particolare, è la percentuale di bambini sovrappeso nella fascia tra i 5 e i 19 anni di età, abbinata al basso numero di persone che raggiungono il livello di attività fisica raccomandata a settimana.
"Sull'alimentazione bisogna fare tantissima cultura a partire dalle scuole - dice Paolo Barilla, vicepresidente del Gruppo Barilla - I ragazzi oggi si muovono meno di un tempo, stanno più davanti alla tv e così bruciano meno calorie. E ovvio che bisogna riformulare quella che è la vita dell'individuo e questo parte dalla scuola, ovviamente l'industria deve partecipare dando alimenti corretti e spiegandone l'utilizzo".
Buoni risultati, infine, li abbiamo ottenuti nel campo dell'impegno verso la riduzione agli sprechi alimentari, dove ci classifichiamo quarti dietro a Francia, Germania e Spagna.